Lavoro su piattaforma contro prestito di personale: quali sono le differenze?

Con il progresso tecnologico e i mutamenti culturali emergono nuove forme di lavoro, in primis il lavoro su piattaforma. I consumatori apprezzano le nuove possibilità offerte da Uber, Airbnb, dalle piattaforme per artigiani e addetti alle pulizie, ecc. D'altro canto, si alzano sempre più voci critiche nei confronti delle condizioni di lavoro a cui sono soggetti i lavoratori delle piattaforme.

Ciò che spesso si dimentica in questo contesto è che il prestito di personale rappresenta già uno strumento che media offerte di lavoro just in time analogamente flessibili, in un quadro impeccabile sotto il profilo del diritto del lavoro e della previdenza sociale.

Lavoro su piattaforma contro prestito di personale

Consentitemi pertanto in questa sede di delineare le differenze tra lavoro su piattaforma e prestito di personale:

  • Salari, orari di lavoro, ferie: il CCL Prestito di personale disciplina mediante disposizioni chiare le condizioni quadro dei dipendenti temporanei per quanto concerne il salario minimo, gli orari di lavoro e le ferie. Per i lavoratori su piattaforma non è invece previsto un contratto collettivo di lavoro. Spesso è anche poco chiaro fino a che punto i lavoratori delle piattaforme siano soggetti al diritto del lavoro, dato che il loro status giuslavoristico è piuttosto vago. La piattaforma stessa in genere non assume la funzione di datore di lavoro, il che significa che i lavoratori delle piattaforme rientrano nella categoria dei lavoratori indipendenti o che il consumatore della piattaforma - di solito ignaro - assume la responsabilità del datore di lavoro.

  • Previdenza per la vecchiaia:
    AVS: i lavoratori temporanei sono registrati presso l'AVS senza lacune tramite il loro prestatore di personale. I lavoratori delle piattaforme, invece, sono registrati presso l'AVS solo se la cassa di compensazione accetta il loro status di lavoratori autonomi o se il consumatore privato è consapevole del proprio ruolo di datore di lavoro ed effettua il versamento dei contributi presso la cassa di compensazione AVS. In determinati casi la piattaforma assume un ruolo di mediazione in tal senso, ruolo non ancora chiaro dal punto di vista giuridico.
    LPP: i lavoratori temporanei sono assicurati nel 2° pilastro, anche per impieghi di breve durata, se hanno obblighi di assistenza nei confronti dei figli. In caso contrario sono assoggettati alla LPP se la durata del loro impiego supera le 13 settimane. I lavoratori delle piattaforme, al contrario, non sono di norma assicurati nel 2° pilastro. O sono considerati lavoratori indipendenti e per loro l'accesso a una cassa pensioni si rivela spesso complicato, oppure sono dipendenti, ma non raggiungono la soglia d'entrata nella LPP a causa del grado di occupazione ridotto.

  • Tutela in caso di malattia: i lavoratori temporanei sono assicurati tramite il CCL Prestito di personale per 2 anni interi (720 giorni) in caso di incapacità al guadagno in seguito a malattia. I lavoratori delle piattaforme, invece, sono scarsamente protetti da questo rischio. Per i lavoratori indipendenti la stipula di un'assicurazione d'indennità giornaliera in caso di malattia è estremamente costosa. Nella maggior parte dei casi il datore di lavoro privato non è consapevole del problema e non stipula un'assicurazione di indennità giornaliera per malattia a favore di un lavoratore delle piattaforme con impiego a ore.

  • Riscossione: il prestatore di personale riscuote l'indennità per il lavoro svolto dai lavoratori temporanei presso il cliente. I lavoratori temporanei percepiscono il loro salario dal prestatore di personale a prescindere dalla condotta dei clienti rispetto ai pagamenti. Non è sempre così per il lavoro su piattaforma. Se il pagamento del consumatore fluisce direttamente nelle casse dei lavoratori, saranno questi ultimi ad assumersi il rischio della riscossione.

  • Formazione continua: i lavoratori temporanei hanno diritto a una sovvenzione per la formazione continua fino a 5'000 franchi tramite il CCL Prestito di personale. Difficilmente esistono soluzioni di questo tipo per i lavoratori delle piattaforme.

Necessità di fare chiarezza

Uno dei problemi centrali nel lavoro su piattaforma è la mancanza di chiarezza su chi sia il datore di lavoro: la piattaforma, il consumatore o i lavoratori della piattaforma in quanto lavoratori indipendenti. Nella maggior parte dei casi, agli interessati stessi non è del tutto chiaro in quale contesto lavorativo si trovano. Nel caso del prestito di personale, invece, è chiaro: il prestatore di personale è un datore di lavoro a tutti gli effetti e si assume tutte le responsabilità di sua pertinenza. I lavoratori temporanei sono lavoratori dipendenti.

La voce dei flexworker

E cosa pensano i lavoratori delle piattaforme e i lavoratori temporanei delle loro condizioni di lavoro e della flessibilizzazione del mondo del lavoro? In occasione dell'evento digitale Flexwork a cura di swissstaffing, l'Università di Lucerna presenta un nuovo studio sui lavoratori flessibili, con la partecipazione di rappresentanti della politica, dell'economia e della scienza che dibatteranno sulle possibilità e i rischi che il lavoro flessibile comporta. Vi invitiamo a partecipare!