Perno centrale del mercato del lavoro 4.0: L’azienda di servizi per il personale

HR Today

La digitalizzazione è ormai realtà in tutto il mercato del lavoro e il settore dei servizi per il personale non fa eccezione. Da un monitoraggio del mercato emerge un enorme dinamismo.

Non c'è traccia di forconi che cercano di fermare treni in corsa. Agli occhi saltano piuttosto numerosi esempi di innovazioni che hanno la loro origine nel settore dei servizi per il personale. Certo, siamo solo all'inizio di un percorso che ci porterà in un futuro lontano, eppure ci stiamo muovendo, ed è senza dubbio un buon segno. La digitalizzazione schiude numerose opportunità e consente di diventare un perno centrale sul mercato del lavoro del futuro.

Opportunità a tutti i livelli

La digitalizzazione in seno alle aziende di servizi per il personale si estende su diversi livelli: il backoffice, il reclutamento di collaboratori, il contatto con le aziende acquisitrici o tra queste ultime e i candidati. Gli strumenti digitali agevolano i processi interni, dal rilevamento delle ore al versamento del salario, alla fatturazione. Ricercatori robotici selezionano la forza lavoro in internet, sistemi automatizzati pongono a confronto le qualifiche e i requisiti dei posti vacanti. Attraverso interfacce digitali, le aziende acquisitrici hanno accesso diretto al pool di candidati del prestatore di personale, e particolari piattaforme consentono a chi cerca lavoro di dialogare direttamente con il potenziale datore di lavoro. Su ciascuno di questi livelli, la digitalizzazione dei consueti processi può offrire nuove possibilità, ridurre i costi, incrementare l'efficienza e la qualità, e consentire ai clienti di vivere nuove esperienze.

La struttura economica cambia

I cambiamenti non riguardano tuttavia solo i prestatori di personale, ma coinvolgono anche le aziende acquisitrici. Determinati settori e professioni scompariranno, altri si perfezioneranno, altri ancora nasceranno. Chi mette a disposizione personale alle aziende deve tenere il passo delle esigenze in continuo mutamenti dei suoi clienti, anzi, nel caso ideale è chiamato ad anticiparle. Una fitta rete di contatti e conoscenze approfondite della struttura economica sono un asso nella manica e una buona base per accompagnare in modo ottimale le aziende acquisitrici.

«La digitalizzazione può offrire nuove possibilità,
ridurre i costi, incrementare l'efficienza e la qualità,
e consentire ai clienti di vivere nuove esperienze.»

Oltre a curare ottimi contatti in ambito economico, le aziende di servizi per il personale dispongono anche di molti dati, derivanti dalle numerose interazioni con i clienti. Sanno quali aziende necessitano di quali persone, e possono utilizzare questi Big Data per offrire preziose consulenze ai clienti e prepararli per le sfide future.

Arrivano i nomadi del lavoro

E sul fronte dei collaboratori? La cosiddetta gig economy crea una nuova categoria di lavoratori, i quali compongono veri e propri mosaici professionali: scelgono autonomamente mandati e progetti, e decidono quando, dove e quanto lavorare. In tal modo, raggiungono una dimensione completamente nuova di libertà e autorealizzazione che, per quanto allettante, nasconde anche dei rischi, essendo meno stabile. Ecco perché occorre anche un nuovo tipo di sicurezza sotto forma di un adattamento del contesto legale in Svizzera, al momento non ancora adeguato a supportare la crescente flessibilizzazione della vita professionale. Il settore del lavoro temporaneo potrebbe fornire le condizioni quadro ideali alla gig economy.

Regole del gioco del nuovo mondo del lavoro

Dialogando con le parti sociali, il settore del lavoro temporaneo ha sviluppato soluzioni proprie per garantire la sicurezza degli interinali. Ora si tratterebbe di perfezionare queste soluzioni. Perché non con un'assicurazione contro il livellamento dei salari? Durante le fasi lavorative, il fornitore e il beneficiario delle prestazioni versano un contributo per alimentare le rendite poi percepite dai gig worker nelle pause tra un impiego e l'altro.
In un mondo all'insegna dei rapporti lavorativi brevi e mutevoli, anche la formazione continua deve essere riorganizzata. Il datore di lavoro ha poco interesse a investire nei suoi collaboratori se rimangono solo una manciata di giorni, ragione per la quale nella gig economy il finanziamento della formazione continua deve essere solidale. In questo senso, il settore temporaneo, dove il prestatore di personale e l'interinale versano una percentuale dello stipendio nel fondo per la formazione continua temptraining, accessibile all'intera branca, mostra la via da seguire.

«Il settore del lavoro temporaneo potrebbe fornire
le condizioni quadro ideali alla gig economy.»

Un partner forte sul mercato del lavoro 4.0

Non tutte le aziende possono supportare un pool enorme di gig worker. Nel campo dell'economia della condivisione, è un ruolo che può assumere l'azienda di servizi per il personale creando e gestendo una rete di talenti dalla quale possano attingere le ditte, e accompagnando e sostenendo i gig worker.
Gli attori del mercato del lavoro 4.0 hanno tutto l'interesse ad avere un partner forte che li consigli nelle questioni inerenti al personale e che gestisca in modo ottimale i mutevoli rapporti lavorativi. Se la giostra gira sempre più veloce, il perno deve essere stabile. L'azienda di servizi per il personale che sa cogliere le opportunità della digitalizzazione può assumersi questo compito.

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