Perché serve la forma scritta per i contratti di lavoro?

Politica

Sapevate che si possono stipulare contratti di lavoro anche oralmente? La legge non prescrive la forma scritta, ma ciò nonostante di solito si opta per quest'ultima. Del resto, si tratta di un accordo fondamentale per entrambe le parti: per il dipendente, ne va della sua stessa esistenza, mentre il datore di lavoro mette in gioco l'efficacia dell'azienda.

Anche senza disposizioni giuridiche, dunque, in questo ambito si è imposta la forma scritta, probabilmente perché trasmette un senso di sicurezza ai contraenti.

Ma questa soluzione è la più appropriata anche per le nuove forme occupazionali all'insegna della flessibilità? Chi punta a un rapporto di lavoro a corto termine ben difficilmente vorrà perdersi in scartoffie, a maggior ragione se lavoratore e azienda si sono trovati con un paio di clic su una piattaforma e altrettanto facilmente si sono accordati sulle modalità di impiego. Il paradosso è che per i rapporti di lavoro temporanei la legge prescrive la forma scritta in risposta al desiderio del legislatore di proteggere a dovere gli interinali.

Ma i contratti (di lavoro) firmati di proprio pugno costituiscono davvero una protezione migliore e sono davvero più sicuri? Un accordo è sicuro quando è comprovabile e non modificabile a posteriori. Nell'era digitale, sono diverse le possibilità di soddisfare questi requisiti. Le nostre interazioni in internet lasciano innumerevoli tracce che possono essere memorizzate.

Le piattaforme online potrebbero dunque concepire meccanismi digitali che forniscano a lavoratori e datori di lavoro le pezze giustificative necessarie per documentare il loro rapporto di lavoro, considerato che ogni clic viene registrato e salvato.

La legge, tuttavia, fatica a tenere il passo. È vero, esiste una firma elettronica equiparata a quella manoscritta, ma i requisiti che essa deve soddisfare sono tali che nella prassi non ha preso piede.

Serve palesemente una reinterpretazione della forma scritta. Essa deve conferire ai contraenti la necessaria sicurezza, ma parallelamente non deve ostacolarne le interazioni né frenare il dinamismo delle procedure commerciali digitali. Una forma di stipulazione semplice e comprovabile elettronicamente garantirebbe magari una sicurezza ancora maggiore, se si considerano le infinite opportunità offerte dalla digitalizzazione.

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