Collocatori di personale quali interfaccia nella crisi

HR Today


La forza lavoro qualificata è oro per i datori di lavoro. Ai collocatori di personale il compito di trovare questa preziosa risorsa. La crisi legata al coronavirus continua ad avere ripercussioni sulla nostra quotidianità, in particolare sullo sviluppo economico e sul mondo del lavoro. Come possono reagire i collocatori di personale?

Una risposta alla pandemia da parte dei collocatori di personale potrebbe stare nell'esame accurato dei lavoratori e dei loro talenti per poi segnalarli all'azienda giusta, questo nell'interesse di tutti – dipendenti, ditte e intera società. La sfida per gli specialisti RU risiede nella ricerca di candidate e candidati che soddisfino i criteri specifici dell'azienda. Mettendo in campo tutta la loro competenza nel campo del reclutamento, possono contribuire alla riduzione della disoccupazione e alla ripresa economica. In tal senso, l'attuale situazione rappresenta dunque anche un'opportunità.

Presupposti per una rapida ripresa

La reintegrazione dei disoccupati nel mercato del lavoro è un presupposto essenziale per una ripresa economica duratura. Gli specialisti rivestono un ruolo fondamentale, perché nonostante la crisi continuano a essere molto ricercati dalle aziende. Il processo è tuttavia complesso e contraddistinto da una situazione paradossale, con ancora carenze di determinati profili professionali, il che ostacola il rilancio. Ci sono tre possibilità per affrontare il problema.

La prima è puntare sulla forza lavoro indigena altamente qualificata, da attivare attraverso modelli di lavoro flessibili, la seconda è riqualificare e perfezionare lavoratori che non corrispondono in toto al profilo cercato sfruttando gli eccezionali strumenti messi a disposizione dal sistema formativo svizzero, il quale consente di incominciare la propria carriera professionale con un apprendistato e poi di muoversi in diverse direzioni con l'ausilio di perfezionamenti flessibili, e la terza è assumere migranti qualificati per colmare determinate lacune del sistema economico. Queste persone incrementano la diversità in seno a un'azienda, completano le conoscenze e il capitale umano, e portano con sé esperienze acquisite in altri paesi. La Svizzera deve puntare su questi approcci per superare quanto prima la crisi economica e diventare più concorrenziale.

Servizi per il personale quale preziosa risorsa

Per avere successo, i collocatori di personale devono capire le esigenze delle aziende e dei lavoratori. Il forte aumento della disoccupazione esige lo stanziamento di risorse sufficienti, ma al momento in molti Cantoni gli uffici del lavoro non dispongono delle capacità necessarie per sostenere in modo ottimale chi cerca un impiego. Dato che il collocamento di candidati adeguati è un processo che richiede tempo, il settore privato può fornire un contributo alla ripresa economica reintegrando quanto prima i disoccupati nel mercato del lavoro.

In presenza di una carenza di forza lavoro indigena, gli specialisti RU spesso puntano su strumenti come il reclutamento mirato nelle reti sociali, strumenti invece per lo più sconosciuti alle aziende, il che rende la collaborazione con collocatori specializzati ancora più efficace. I lavoratori così reclutati consentono alle imprese di crescere e di creare nuovi impieghi, che a loro volta potranno andare a forza lavoro locale. Ciò dimostra l'importanza di un collocamento di respiro internazionale per il successo a lungo termine, soprattutto in un paese con un livello salariale elevato come la Svizzera.

Attenuare la carenza di forza lavoro grazie alla competenza in materia di reclutamento

Una competenza e un servizio delle aziende di lavoro temporaneo che spesso viene dimenticato è il collocamento diretto di collaboratori per un nuovo posto di lavoro. Secondo le cifre pubblicate dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), ogni anno vengono collocate direttamente da aziende di servizi per il personale circa 90'000 persone. Diverse statistiche basate sulla rilevazione 2019 sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) mettono in evidenza le prestazioni del settore, il grado di qualificazione dei lavoratori collocati e il divario salariale.

Secondo tale inchiesta, per esempio, il 39% dei collaboratori collocati ha concluso una scuola universitaria professionale, il 50% è considerato qualificato e solo l'11% non qualificato. Il fatto che quasi il 90% dei lavoratori collocati sia considerato qualificato dimostra la continua elevata domanda di specialisti e, di riflesso, la persistente carenza. La grande varietà di attività che beneficiano del collocamento di personale emerge anche a livello di salario. Sempre secondo la RIFOS, il 25% del personale non qualificato guadagna meno di 4100 franchi al mese, mentre il 25% del personale che ha concluso una scuola universitaria professionale guadagna più di 9200 franchi al mese. Se ne deduce che del collocamento diretto da parte di servizi privati non beneficiano solo i lavoratori altamente qualificati. Si tratta in realtà di un'opportunità anche per i lavoratori non qualificati e per quelli con una formazione professionale.

L'eterogeneità delle attività emerge anche dai settori interessati: il 32% dei collocamenti diretti riguarda il settore industriale, il 16% l'edilizia, a riprova della grave carenza di manodopera sofferta da questi due ambiti. Ma anche la sanità, l'economia e la finanza, la logistica e l'industria automobilistica sono clienti importanti delle aziende di servizi per il personale. Le cifre evidenziano insomma le notevoli competenze dei collocatori, competenze che andrebbero sfruttate durante la crisi.

Figura 1: livello di qualificazione delle persone collocate

Fonte: rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)

Figura 2: ripartizione salariale delle persone collocate

Fonte: calcoli propri, dati: rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)

Figura 3: collocamenti diretti secondo il settore

 
Fonte: calcoli propri, dati: rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)
 
 

Uno sguardo al futuro

Nella crisi attuale, la collaborazione con aziende di servizi per il personale è ancora più importante. Molte persone devono cercare un lavoro che infonda loro di nuovo la sensazione di essere apprezzate e accettate. In alcuni casi, sarà necessario riqualificarsi e perfezionarsi. La rapidità con la quale durante la serrata molti lavoratori hanno affinato le loro competenze digitali fa sperare che le imminenti sfide possano essere superate. Al contempo, le aziende devono però essere consapevoli che la pandemia ha creato nuove esigenze in termini di flessibilità, esigenze che vanno considerate. Gli specialisti RU possono aiutare datori di lavoro e lavoratori a gestire efficacemente la situazione.


Testo: Jean-Claude Cereghetti, collaboratore scientifico swissstaffing; Marius Osterfeld, economista swissstaffing

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