Come mantenere lo stato di prosperità nonostante la carenza di manodopera?

Negli ultimi anni non ci è stato risparmiato nulla. Anche il 2022 è stato caratterizzato da un periodo intenso e impegnativo. Le instabilità geopolitiche e i loro effetti umani ed economici hanno lasciato il segno e continueranno a lasciarlo per un tempo non quantificabile.

La carenza di personale specializzato, e più in generale di manodopera, mette ulteriormente a dura prova l'economia svizzera. A ciò contribuiscono non solo le instabilità geopolitiche, ma anche l'invecchiamento demografico. Nei prossimi anni i baby boomer andranno in pensione in massa. Il mercato del lavoro non avrà modo di rilassarsi nell'immediato futuro, tutt'altro. Diversi studi parlano di 500'000 posti di lavoro vacanti entro il 2030. È ovvio che il nostro settore ha una responsabilità molto speciale nel creare un'economia sana, attraente e quindi innovativa. Senza la manodopera necessaria, il benessere della Svizzera è in pericolo.

Questa situazione si riflette anche sull'andamento dell'attività del settore nell'ultimo anno, dato che il numero di ore di lavoro temporaneo è aumentato di circa l'8 %. L'attività di collocamento a tempo indeterminato addirittura del 13 %. Un segnale inequivocabile che le imprese si affidano sempre più al sostegno esterno per occupare i posti vacanti il più rapidamente possibile.

In futuro, la situazione del mercato del lavoro peggiorerà a causa della mancanza di manodopera in ogni settore. Se non saremo in grado di occupare i posti vacanti con le competenze necessarie, questo si ripercuoterà sicuramente sulla nostra economia e quindi sulla nostra prosperità.

Sebbene la gravità della situazione non debba essere sottovalutata, esistono approcci per appianarla. In ogni caso, non basta parlarne, serve un intervento veloce e concreto. Anche l'economia, le parti sociali e la politica hanno il dovere di introdurre migliorie e creare condizioni più attraenti.

Per le imprese si tratta in primo luogo di creare un ambiente interessante per i lavoratori. In molti settori, tra cui la ristorazione e il settore alberghiero, viene già offerta la settimana lavorativa di quattro giorni. Le aziende devono essere disposte a sperimentare soluzioni nuove. Il coronavirus ha dimostrato che siamo stati capaci di adattarci alla situazione in pochi giorni. Questo lascerà un segno duraturo sul mercato del lavoro. I lavoratori si sono resi conto che non esiste solo il lavoro. La ponderazione si è spostata, il desiderio di una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro e di passare più tempo con la famiglia è aumentato. Se ne deve tenere conto.

Questo da solo non ridurrà la penuria di manodopera. Fortunatamente, ci sono due categorie di occupazione che presentano ancora un potenziale estremamente elevato. La categoria delle donne e quella delle persone in età pensionabile.

In primo luogo, le donne che lavorano part-time sono troppe. Secondo l'UST nel terzo trimestre del 2022 circa 700'000 persone erano sottoccupate, disoccupate o nella cosiddetta riserva silenziosa. Con riserva silenziosa si intendono le persone che sono alla ricerca di lavoro, ma non sono ancora disponibili o che sono disponibili, ma non sono attivamente alla ricerca di lavoro. La percentuale di donne in questo gruppo era del 61,1 %. L'UST quantifica in 248'000 equivalenti a tempo pieno il volume di lavoro supplementare richiesto da queste persone.

Per quanto riguarda l'alta percentuale di donne, sono soprattutto le giovani madri che non possono lavorare nella misura desiderata a causa della mancanza o del costo eccessivo dell'assistenza all'infanzia. Da un lato, lo Stato è chiamato a mettere a disposizione un'assistenza all'infanzia efficiente e, dall'altro, è responsabilità delle imprese creare un ambiente di lavoro attraente.

Il secondo potenziale, ma non per questo meno interessante, è quello di un'attività lucrativa oltre l'età pensionabile ordinaria. Secondo uno studio commissionato dalla SECO, l'attività lucrativa delle persone tra i 65 e i 74 anni ammonta a circa 74'000 equivalenti a tempo pieno. Lo stesso studio prevede che, nel migliore dei casi, vorrebbero esercitare un'attività lucrativa dopo l'età di pensionamento fino a 108'000 equivalenti a tempo pieno supplementari. Anche con questo potenziale è necessario un aumento dell'attrattiva dello Stato (ad es. flessibilizzazione dell'età pensionabile) e delle imprese (ad es. flessibilizzazione dell'orario di lavoro, della formazione e della formazione continua). Questo richiede anche un cambiamento culturale nelle imprese. In conclusione, possiamo affermare che per plasmare insieme con successo il futuro del mondo del lavoro odierno serve sia la volontà politica, sia quella imprenditoriale e delle parti sociali.

In questo intervento non intendo approfondire troppo la necessità dell'immigrazione. Come sappiamo, si tratta di una questione politica delicata. In ogni caso, possiamo garantire la nostra prosperità solo se riusciremo a reclutare la manodopera specializzata e la forza lavoro necessarie all'estero. Non possiamo farne a meno.

swissstaffing, l'unione svizzera dei prestatori di personale, si impegna da tempo nel dibattito politico per la creazione di condizioni quadro attraenti e adeguate alla realtà del mondo del lavoro.

La stragrande maggioranza delle persone sopra menzionate, ossia la manodopera specializzata e la forza lavoro potenziali, avrà il desiderio di trovare una forma di lavoro flessibile. I membri di swissstaffing sono in una posizione privilegiata per integrare e mantenere professionalmente questo potenziale nel mondo del lavoro. Inoltre, il nostro CCL, che è soggetto a obbligatorietà generale ed è il più grande della Svizzera, soddisfa i requisiti sociali più rigorosi. I lavoratori flessibili danno un enorme contributo al mantenimento della nostra prosperità.

Auguro a tutti un anno in salute e costellato di successi.

Leif Agnéus
Presidente swissstaffing

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